Karlheinz Stockhausen, libro: Testi sulla musica elettronica e strumentale, 1952-1962. Dalla teorizzazione della sua filosofia compositiva alla valorizzazione dell’ascolto creativo

 Karlheinz Stockhausen e il libro testi sulla musica elettronica e strumentale

Ha influenzato non solo il rock e il pop, ma anche la tecno

Karlheinz Stockhausen, con “Testi sulla musica elettronica e strumentale” rappresenta la prima traduzione mondiale – esistente fino ad ora solo in tedesco – di un libro dal valore documentario e storico altissimo, uno dei testi più decisivi per comprendere le avanguardie artistiche del Secondo Novecento ed in particolare la cosiddetta “Nuova Musica”.

La pubblicazione è una raccolta dei principali scritti di Stockhausen sulla musica orchestrale ed elettronica tra il 1952 e il 1962, un periodo di intensa sperimentazione musicale che coincide con la sua partecipazione a uno dei più celebri movimenti d’avanguardia del XX secolo: la “Scuola di Darmstadt”, frequentata anche da compositori e direttori d’orchestra come Boulez, Berio e Maderna.

KARLHEINZ-STOCKHAUSEN Karlheinz Stockhausen e il libro testi sulla musica elettronica e strumentale

Un libro presentato al Salone del Libro di Torino

Il volume di Stockhausen, presentato al Salone del Libro di Torino 2024, dopo “Un anno, a partire da lunedì. Dopo Silenzio” di John Cage, è il secondo dei Classici della Nuova Musica, la nuova collana a cura di Massimiliano Viel per ShaKe Edizioni.

La serie si compone di libri scritti dagli stessi compositori, dedicata agli appassionati della musica e dell’arte contemporanea. Curati dal compositore, musicista e ricercatore Massimiliano Viel, i Classici della Nuova Musica propongono testi fondamentali scritti da compositori e autori che hanno rivoluzionato il modo di scrivere, fare e pensare la musica di tradizione europea.


Testi sulla musica elettronica e strumentale” raccoglie i fondamentali testi scritti da Stockhausen sulla musica orchestrale ed elettronica tra il 1952 e il 1962. Sono gli articoli relativi al periodo di sua massima esplorazione musicale, legata in particolare a uno dei movimenti avanguardistici più rilevanti del Secondo Novecento che prende il nome di “Scuola di Darmstadt” (che comprendeva anche compositori e direttori d’orchestra quali Boulez, Berio e Maderna) e al pensiero fondante della musica elettronica, di cui Stockhausen ha posto le basi.
Nel libro troviamo testi legati a riflessioni sui principi della musica elettronica, sulla spazializzazione del suono, sulla scrittura musicale, sulla percezione e sull’analisi di musiche del passato (come Webern e Debussy, letti per valorizzarne l’invenzione e l’afflato modernista), ma anche ritroviamo gli interrogativi e le risposte che caratterizzano la sua estetica di compositore.
E unitamente alla critica degli autori a lui contemporanei, emergono i temi della composizione strumentale ed elettronica, della notazione, della spazializzazione e di una teoria generale della forma che saranno alla base di lavori come Kontakte, Gruppen e Momente, e che porteranno alle conquiste compositive che si protrarranno fino agli ultimi anni. Maggiori informazioni suwww.shake.it