Le nuove cartelle esattoriali sono nei punti della riforma fiscale del governo Meloni. Cosa cambierà nella riscossione.
Ecco come funzioneranno le nuove cartelle esattoriali
Tra i prossimi appuntamenti del nuovo anno, anche quelli della riforma fiscale del governo Meloni. Nella riforma anche le nuove cartelle esattoriali, ma come funzioneranno? Vediamo cosa cambierà nella riscossione fiscale. In primis, cambierà l’approccio, che comprenderà anche una rateizzazione strutturale delle cartelle esattoriali, che vedranno anche aiuti per chi non riuscirà a pagare.
Un fisco dal volto umano?
Le nuove cartelle esattoriali godranno di sanzioni più basse, possibilità di rateizzare e di un rapporto costruito sulla fiducia con i contribuenti. In sostanza questa sarebbe la nuova ricetta del governo per un fisco dal “Volto più umano”. Il 2024 godrà dunque di un importante evento, sottolinea il viceministro Leo, ossia quello della riscossione: “Vogliamo ripensare il meccanismo nel suo complesso totale, rendendolo più semplice e accessibile. Un fisco che vada incontro ai contribuenti onesti che hanno difficoltà finanziarie” dichiara Leo. Punto di partenza sarà evitare l’accumulo continuo di tasse non riscosse. Infatti, ad oggi la quota di fisco non riscosso tocca i 1185 miliardi, una cifra imponente assolutamente da smaltire.
La strategia della riforma fiscale
La strategia proposta dalla nuova riforma fiscale si basa sulla semplificazione e collaborazione con i contribuenti. Sempre Leo spiega che il fisco deve intervenire prima, non dopo: “Uno dei punti centrali è il discarico ovvero la restituzione all’ente impositore delle cartelle inesigibili da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, trascorsi 5 anni. A quel punto, l’ente potrà valutare se intraprendere nuove verifiche e inviare nuovamente la richiesta di recupero del credito all’Agenzia, integrando ulteriori dati utili per l’estinzione del debito. In questo modo, la riscossione si concentrerà ancor di più sui crediti che sono esigibili” dichiara il viceministro.
Gli strumenti digitali al servizio del fisco
Con la nuova riforma fiscale si utilizzeranno sempre più gli strumenti digitali, utilizzando così la tecnologia a proprio vantaggio. Tuttavia, questo procedimento non sarà invasivo: “Seguendo la via di rapporto fiduciario tra amministrazione finanziaria e contribuente, è sicuramente una cosa positiva semplificare e rendere strutturale la rateizzazione fino a 120 rate, parlando delle cartelle esattoriali. Tuttavia, dobbiamo tenere conto di alcuni fattori. L’intenzione è quella di andare incontro al contribuente, ma questo quando ci si trova davvero davanti a soggetti che non possono pagare. Il Fisco deve avere un volto più umano, ma deve comunque essere anche inflessibile con chi tenta di fare il furbetto. Non possiamo permettere che ci siano persone che si finanziano con le tasse” ha terminato Leo.