Cinzia Spanò al Teatro Gerolamo sabato 16 alle 20 e domenica 17 marzo con due spettacoli: MARILYN in prima assoluta e LEGGERE LOLITA A TEHERAN.
Sabato 16 marzo, Cinzia Spanò in Marilyn
Cinzia Spanò è Marilyn. Dedicato alla indimenticabile icona di Hollywood. Marilyn e le bellissime parole usate ma non solo. Anche una bellissima voce narrante. Storia scorrevole e affascinante, bella e coinvolgente l’interpretazione dell’attrice/Non riesco a trattenere le lacrime, lettura divina. Come Marilyn.
Queste sono alcune delle tantissime recensioni di chi ha ascoltato Cinzia Spanò raccontare nell’audiolibro la grandissima e ineguagliabile Marilyn Monroe attraverso i suoi veri Diari.
Marilyn continua a sorriderci, malinconia e sensuale
Marilyn continua a sorriderci, malinconia e sensuale, da una delle infinite immagini che la ritraggono e che ritroviamo ancora sulle magliette, nei calendari, sulle copertine dei diari. E da quelle immagini che la imprigionano in un tempo che non passa, la sua figura sembra emanare luce, cattura la nostra attenzione, ci proibisce di restarle indifferenti. Chiunque abbia voglia di avvicinarsi però, di grattare la superficie di uno di quei poster, di guardare quel che si nasconde dietro all’immagine abbagliante del suo mito, difficilmente crede a quel che si trova davanti.
A dispetto dei personaggi leggeri e divertenti che interpretava nelle commedie hollywoodiane, le sue parole, le sue poesie, le testimonianze delle persone che la circondavano rivelano una personalità tormentata e complessa, immersa nella solitudine e nella depressione. La favola della piccola orfana stracciona che si trasforma nella più grande icona del ventesimo secolo riesce solo a metà quindi. Lontana dalle luci della ribalta la vita di Marilyn si trascinava nel buio. Solo la sua morte tragica e misteriosa metterà fine alla disperazione e all’impossibile tentativo di liberarsi di sé stessa: “Hollywood è un posto dove ti pagano mille dollari per un bacio e cinquanta centesimi per la tua anima. Quando arrivai qui, affittai una stanza e mi dissi: così finisce la mia storia come Norma Jean. Ma quella bambina triste, amareggiata, cresciuta troppo in fretta non è mai uscita dal mio cuore. Anche ora nel pieno del successo, sento ancora i suoi occhi spaventati che guardano attraverso i miei. E continua a ripetere: ‘non sono mai vissuta, non sono mai stata amata’. Spesso mi confondo e penso di essere io a dirlo.”
Leggere Lolita a Teheran
“Nell’autunno del 1995, dopo aver dato le dimissioni dal mio ultimo incarico accademico, decisi di farmi un regalo e realizzare un sogno. Chiesi alle sette migliori studentesse che avevo di venire a casa mia il giovedì mattina per parlare di letteratura.”
Inizia così il romanzo “Leggere Lolita a Teheran” di Azar Nafisi, bestseller tradotto in 32 lingue. La vicenda narra la storia vera dell’autrice, costretta a lasciare l’Università dove insegnava a causa delle continue pressioni della Repubblica islamica esercitate sia sui contenuti delle lezioni che sulla vita privata delle persone, in particolare delle donne. A distanza di più di 40 anni da quella rivoluzione che cambiò il volto del Paese, il popolo iraniano lotta ancora per la libertà. Nel settembre 2022, in seguito alla morte di Mahsa Amini, avvenuta subito dopo il suo arresto a Teheran da parte della polizia “morale” iraniana per non avere indossato correttamente il velo, le proteste guidate dalle donne hanno infiammato il Paese.
Seguendo l’esempio di Azar Nafisi, Cinzia Spanò propone ancora una volta la letteratura come
forma di lotta e resistenza.
Un reading concert che intreccia gli estratti del testo enunciati da Cinzia Spanò a brani originali della pianista compositrice Roberta Di Mario.
Ottenendo il patrocinio di Amnesty International, il progetto vuole diventare il proseguimento ideale di quegli incontri organizzati da Azar Nafisi, per creare una connessione solidale con tutte le donne che in questo momento stanno lottando per la loro autodeterminazione e la loro libertà, contro ogni forma di oppressione e di violenza.
Ad accompagnare la performance anche le immagini della fotografa attivista Marinka Masséus.
“La mia fantasia ricorrente è che alla Carta dei Diritti dell’Uomo venga aggiunta la voce: diritto
all’immaginazione. Ormai mi sono convinta che la vera democrazia non può esistere senza la
libertà di immaginazione e il diritto di usufruire liberamente delle opere di fantasia.” Azar Nafisi