Fantasia Corale e Imperatore. Le due pagine per pianoforte e orchestra più avveniristiche scritte da Ludwig van Beethoven

Artur-e-Lucas-Jussen-foto-Angelica-Concari_18-1-1024x683 Fantasia corale, 14-16 giugno, Auditorium di Milano

Una doppietta beethoveniana chiude la Stagione

Fantasia corale, la prova generale della Nona sinfonia, e Imperatore, chiudono la stagione dell’Orchestra Sinfonica di Milano. Con Lucas e Arthur Jussen. Sul podio Patrick Fournillier alla testa di Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano.

Arhur-Jussen-foto-Angelica-Concari_10-1024x683 Fantasia corale, 14-16 giugno, Auditorium di Milano

Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano

Imperatore e Fantasia Corale. Le due pagine per pianoforte e orchestra più avveniristiche scritte da Ludwig van Beethoven.

E’ questo il programma con cui si conclude il 2023/2024 dell’Orchestra Sinfonica di Milano. I solisti sono i fratelli Lucas e Arthur Jussen, Artisti in Residenza all’Auditorium di Milano.

Venerdì 14 (ore 20) e domenica 16 (ore 16), però, li troviamo per la prima volta disgiunti. Un concerto a testa. Un ottimo modo per concludere la Stagione Sinfonica in Largo Mahler, e coronare una Residenza triennale estremamente prolifica, che li ha visti esplorare il repertorio per due pianoforti (e non solo, toccando spesso la produzione per pianoforte a quattro mani). La prima parte del concerto, che vede protagonista Lucas Jussen, è dedicata al colossale Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra in Mi bemolle maggiore op. 73 “Imperatore”, luminosa composizione per solista e orchestra”, l’ultimo, più il monumentale e celebre dei Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven. Scritto tra il 1809 e il 1810 e dedicato all’arciduca Rodolfo Giovanni d’Asburgo-Lorena, nacque tra i tumulti dei cannoni in una Vienna minacciata dall’invasione delle truppe napoleoniche. Si percepisce l’impronta bellica evocata dalla minacciosa presenza dell’artiglieria francese alle porte della capitale asburgica; tuttavia, come in una sorta “stacco” epocale, nel secondo movimento Beethoven propone un’atmosfera più raccolta, una sorta di ripiego meditativo, in contrasto con la marzialità del primo e del terzo movimento. La prima esecuzione fu a Lipsia il 28 novembre 1811, con Friedrich Schneider al pianoforte.  

Lucas-Jussen-foto-Angelica-Concari_19-1024x683 Fantasia corale, 14-16 giugno, Auditorium di Milano

Arthur Jussen e la Fantasia corale op. 80

Sarà nelle mani di Arthur Jussen invece la Fantasia corale op. 80 per pianoforte, coro e orchestra. Composta da Ludwig van Beethoven durante l’anno 1808, vide la sua prima esecuzione il 22 dicembre dello stesso anno, insieme alla Quinta e alla Sesta sinfonia, al Theater an der Wien di Vienna.

Al pianoforte lo stesso Beethoven, mentre l’orchestra era affidata alla direzione di Ignaz von Seyfried. Probabilmente Beethoven pensava di musicare l’ode An die Freude già nel corso degli anni giovanili di Bonn; il progetto avrebbe trovato realizzazione solo molti anni più tardi, con il finale corale della Nona Sinfonia. In questo senso la Fantasia corale op. 80 può essere letta come una sorta di “prova generale” della Nona, non solo perché il tema del coro finale ricorda la “melodia della gioia”, ma anche perché il testo della Fantasia di Christoph Kuffner richiama ideologicamente i temi della fratellanza universale di Schiller. Per l’occasione, alla testa di Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico troviamo Patrick Fournillier, gradito ritorno sul palco dell’Auditiorium di Milano. Un cast vocale di alto livello composto da Bernarda Bobro e Sarah Fox, soprani, Aoxue Zhu, mezzosoprano, Patrik Reiter e Artavazd Sargsyan, tenori, Matthias Winckhler, basso-baritono. Massimo Fiocchi Malaspina, Maestro del Coro.

Una chiusura in grande stile per la Stagione 2023/2024 dell’Orchestra Sinfonica di Milano.

Patrick-Fournillier-foto-studio-Hanninen-DSC_7623-1024x684 Fantasia corale, 14-16 giugno, Auditorium di Milano

Conferenza introduttiva

Venerdì 14 giugno alle ore 18.30 si terrà una conferenza introduttiva nel Foyer della Balconata, intitolata “Autoritratto di Beethoven nel suo tempo”. Relatori Matteo Marni e Luca Santaniello.

“Gli anni della Fantasia corale e del Concerto per pianoforte n. 5 (1808-10) furono per Beethoven un momento di transizione fra una prima e una seconda pratica compositiva, sorgente questa del Romanticismo tedesco. Il linguaggio eroico dell’Imperatore (che tuttavia nulla ha a che fare con Bonaparte) e la prefigurazione nella Fantasia del finale della Nona, ci introducono nel processo di formazione dell’identità artistica di Beethoven e del suo rapporto con il tempo e con la storia. La Fantasia riveste inoltre l’interesse di essere stata presentata con le Sinfonie 5 e 6 e altre cinque composizioni in quella che si ricorda come “incontestabilmente la più straordinaria accademia musicale data da Beethoven” a Vienna. A Luca Santaniello abbiamo anche chiesto, per questo ultimo concerto del 30° dell’Orchestra, di darcene la sua immagine di grande protagonista fin dal primo giorno.”