I Love Rock ‘n’ Roll è il titolo all’appuntamento di mercoledì 24 aprile alle ore 20, e ultimo concerto della Stagione 2023/2024 della rassegna POPs dell’Orchestra Sinfonica di Milano
POPs 2023/2024 dell’Orchestra Sinfonica di Milano si conclude con un viaggio
nei grandi classici del Rock
I Love Rock ‘n’ Roll è un’iconica canzone scritta da Alan Merrill e Jake Hooker degli Arrows nel 1975. La sua notorietà è dovuta particolarmente alle cover registrate in seguito. Come la versione incisa dai Joan Jett & the Blackhearts negli anni Ottanta entrata nella Grammy Hall of Fame Award 2016, o, tra le versioni più “di rottura”, quella realizzata da Britney Spears. Oggi questo grande classico del repertorio dà il titolo all’appuntamento di mercoledì 24 aprile alle ore 20, un viaggio musicale tra le pagine delle più celebri band della storia e ultimo concerto della Stagione 2023/2024 della rassegna POPs dell’Orchestra Sinfonica di Milano, ormai un classico dell’Auditorium di Milano, con cui si propone di far vivere l’esperienza d’ascolto tipica della musica classica a chi non è avvezzo alla dimensione sinfonica, e far approfondire agli ascoltatori repertori e autori appartenenti a generi diversi.
Mercoledì 24 aprile repertorio I Love Rock ‘n’ Roll
Mercoledì 24 aprile ci si immerge totalmente nel repertorio rock, passando in rassegna i grandi classici, dagli anni ’70 agli anni ’90. All’orchestra sinfonica si aggiungono gli strumenti che più caratterizzano questo repertorio, dalla chitarra elettrica (Matteo Giudici e Alberto Orsi) al basso elettrico (Giulio Cazzani), dalla batteria (Tobia Scarpolini) all’organo Hammond (Ivan Merlini). Come voce solista, sul palco dell’Auditorium, Roberto Tiranti, al suo fianco due coriste, Chiara Manese e Silvia Reale. Sotto la direzione di Bruno Santori, si passano in rassegna veri e propri evergreen
Fu David Gilmour a dichiarare: “Non vorrei essere un sottofondo, vorrei che la mia musica fosse l’unica cosa importante, almeno nel tempo in cui la si ascolta”, stigmatizzando in qualche modo l’impegno che i suoi Pink Floyd richiedevano a chi ascoltava le loro canzoni, vere e proprie opere d’arte. La musica, forse, non dovrebbe essere quasi mai un sottofondo, e di certo il rock, nella sua più primigenia intenzione programmatica, non ha mai voluto esserlo, sia per la potenza delle sue sonorità, sia per la sua selvaggia fierezza.
E’ quasi un tentativo di estremizzazione di questo concetto, quello messo in atto dall’Orchestra Sinfonica di Milano per I Love Rock ‘n’ Roll , un concerto rock in chiave sinfonica che si propone di passare in rassegna i grandi classici, in un viaggio in un magnifico repertorio che va dagli Yes (“Owner of a Lonely Heart”) agli Eagles (“Hotel California”), dai Queen (“Somebody to love”) ai Whitesnake (“Here I Go Again”), fino ai Chicago (“Hard to Say I’m Sorry”), gli Scorpions (Hurricane) gli AC/DC (“Highway to Hell”) ai mitici Led Zeppelin (“Stairway to Heaven”).
Musica classica e rock
Il Rock, in questa prospettiva, si pone al fianco della musica classica. Un genere ormai secolare, potremmo dire, che ha i suoi grandi classici intramontabili, vere e proprie pietre miliari che hanno ispirato e continuano a ispirare migliaia di musicisti e appassionati. E i due generi, come vedremo nel programma, si intersecano più spesso di quanto si possa immaginare. Si pensi al brano “Bourée” dei Jethro Tull, sicuramente uno dei pezzi più famosi della band, completamente strumentale e dominato esclusivamente da due strumenti: il flauto traverso e il basso. “Bourée” è un arrangiamento di una Bourrée di Johann Sebastian Bach, (uno dei compositori preferiti da Ian Anderson, fondatore e front-man della band), e si tratta di una danza tratta dalla suite per liuto catalogata BWV 996.
Una curiosità raccontata dallo stesso Ian Anderson ci fa comprendere tuttavia che egli non ascoltò mai la versione integrale del brano di Bach: l’idea di comporre questo pezzo gli venne grazie ad un ragazzo che abitava al piano inferiore del suo appartamento, e che non faceva altro che suonare la Bourrée di Bach alla chitarra finché non arrivava ad un punto in cui non riusciva più a continuare e quindi ricominciava daccapo. In effetti il pezzo di Anderson consiste di tre parti: il pezzo classico originale, una parte centrale di improvvisazione e infine una ripresa del tema originale con la sovrapposizione di due flauti.
Si conclude così la rassegna POPs nella Stagione 2023/2024, una rassegna ormai diventata un classico dell’Orchestra Sinfonica di Milano, che, anno dopo anno, riscuote sempre maggior successo.