Il mio amico robot sarà nei cinema italiani dal 4 aprile. Il nuovo capolavoro animato del regista spagnolo Pablo Berger, è ora candidato al Premio Oscar come Miglior film d’animazione.
Il nuovo capolavoro del pluripremiato regista Pablo Berger (Blancanieves)
Il mio amico robot (Robot Dreams), è il nuovo capolavoro del pluripremiato regista Pablo Berger (Blancanieves), ora candidato all’Oscar® come Miglior film d’animazione. Una storia sull’importanza dell’amicizia e sulla sua fragilità, e una appassionata lettera d’amore alla Grande Mela.
I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection porteranno il film d’animazione nei cinema italiani dal 4 aprile.
Il mio amico robot è scritto e diretto da Berger – qui al suo esordio nel cinema di animazione in 2D – e si ispira alla omonima graphic novel di Sara Varon che racconta la favola moderna di DOG e ROBOT, una storia sull’importanza dell’amicizia e sulla sua fragilità.
Dopo l’avventura del pluripremiato Blancanieves e del sorprendente Abracadabra, Il mio amico robot rappresenta una nuova sfida per Berger che afferma: “Con Il mio amico robot volevo tornare all’essenza pura del cinema. Ma questa volta da un’altra angolazione, quella dell’animazione, ovvero una forma di rappresentazione e narrazione senza limiti. In quanto regista, scrivere storie senza dialoghi è sia una grande sfida che un enorme piacere”.
Ad affiancare Berger nella realizzazione del mondo di Il mio amico robot, una squadra di 20 artisti diretti dal noto fumettista e illustratore José Luis Ágreda, mentre il processo di animazione è affidato al talentuoso artista e direttore dell’animazione Benoît Feroumont. Per le musiche il regista si è affidato nuovamente ad Alfonso de Vilallonga (già compositore per Blancanieves e Abracadabra), che ha ricreato melodie al piano delicate, ritmi jazz e suoni urbani molto newyorchesi, una giungla sonora unica nel suo genere per dare vita a un racconto emozionante e coinvolgente.
Il mio amico robot: storia di un’amicizia, della sua importanza, nonché della sua fragilità
DOG vive a Manhattan e, stanco di stare sempre solo, si costruisce un robot. Sulle note degli Earth, Wind and Fire e della travolgente musica newyorkese degli anni Ottanta, la loro amicizia sboccia e si fa sempre più profonda. Finché una sera d’estate DOG si trova costretto ad abbandonare ROBOT sulla spiaggia. Riusciranno i due amici a ritrovarsi? Dal pluripremiato Pablo Berger (Blancanieves), qui al suo esordio nel cinema di animazione, una storia sull’importanza dell’amicizia e sulla sua fragilità celebrata a Cannes, premiata ad Annecy e candidata all’Oscar® come Miglior film d’animazione.
Un film di Pablo Berger e Arcadia Motion Pictures
Il mio amico Robot è il terzo film di Pablo Berger e Arcadia Motion Pictures. Dopo l’avventura del pluripremiato Blancanieves e il sorprendente Abracadabra, Il mio amico Robot ha rappresentato una grande sfida sia per Pablo che per Arcadia. È stato il primo lungometraggio di animazione in 2D per entrambi.
Pablo non sa (o forse sì) che il suo metodo di lavoro è perfetto per l’animazione: crea uno storyboard per ogni scena che gira e gira ogni scena per cui ha creato uno storyboard. È un regista molto preciso. La sua capacità di visualizzazione e la sua padronanza del linguaggio cinematografico sono stati come un faro per il team che ha lavorato ai diversi processi in questi quattro anni.
Pablo Berger è un cineasta che non smette mai di evolversi e di esplorare nuove aree del cinema e per Il mio amico Robot ha voluto chiamare a sé professionisti del live action e del mondo dell’animazione, mettendo insieme delle squadre eccezionali, composte sia da collaboratori rodati che da nuove reclute. E il risultato non avrebbe potuto essere migliore. La prima del film è stata a Cannes, il festival del cinema più importante al mondo.
Il cinema è sognare a occhi aperti
Parte essenziale del film sono i sogni del protagonista, Robot. Il cinema è sognare a occhi aperti. I sogni di Robot sono deliranti, freudiani, espressione magnifica del suo desiderio più intimo di ritrovare il proprio amico Cane. Sono il suo ritorno a Itaca. Uno dei fumetti di riferimento e oracoli è Little Nemo (1905). È un fumetto in cui l’immaginazione del suo autore, Winsor McCay, ci accompagna nel viaggio del piccolo Nemo attraverso il suo mondo dei sogni. Un luogo in cui tutto è possibile e in cui si susseguono continui colpi di scena. L’obiettivo di Il mio amico Robot era lo stesso: portare lo spettatore su un’altalena di continue sorprese.