La Corea del Nord ha preso l’abitudine di inviare centinaia di palloncini zeppi di sterco nei cieli dell’altra Corea. E dopo il primo lancio, eccone un secondo

corea-del-nord-palloncini-sterco-1024x576 La Corea del Nord lancia altri palloncini di letame sulla Corea del Sud

La Corea del Nord invia palloncini pieni di sterco verso Sud

La Corea del Nord ha preso l’abitudine di inviare centinaia di palloncini pieni di rifiuti sopra i cieli della Corea del Sud. Dopo un primo lancio, un secondo è avvenuto pochi giorni dopo. Centinaia di palloncini pieni di spazzatura hanno nuovamente attraversato i cieli della Corea del Sud in risposta alle azioni messe in campo da parte della stessa al primo lancio. Dopo il secondo lancio di ulteriori 310 palloncini pieni di sterco, la sorella di Kim Jong ha minacciato ulteriori azioni se la Corea del Sud continuerà con la sua “guerra psicologica“.

corea-del-nord La Corea del Nord lancia altri palloncini di letame sulla Corea del Sud

Nuovo lancio di palloncini pieni di spazzatura

Un nuovo lancio di palloncini carichi di rifiuti ha invaso i cieli della Corea del Sud. Questo evento segue il primo, avvenuto nelle ultime settimane, con oltre 600 palloncini contenenti escrementi, inviati come risposta per i lanci di materiale proibito da Kim Jong-Un, provenienti dal Sud verso il Nord.

In seguito a questo secondo lancio, il governo sudcoreano ha deciso di sospendere completamente l’accordo militare del 2018, volto a ridurre la tensione tra i due Paesi. La presidenza sudcoreana, sotto la guida di Yoon Suk-yeol, ha così deciso di sospendere l’accordo che prevedeva l’interruzione delle attività militari nella zona cuscinetto di confine tra Nord e Sud. Ora i soldati sudcoreani possono riprendere l’addestramento lungo il confine, anche navale, e riaccendere gli altoparlanti di propaganda lungo il confine.

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I potenti del mondo, tra sterco e parolacce

Tornando in italia, invece, troviamo un presidente di Regione e una presidente del Consiglio che istituzionalizzano il femminile del sostantivo aggettivato che indica una determinata deiezione (di solito umana).

Il medesimo sostantivo aggettivato che il presidente degli Stati Uniti avrebbe usato (in privato) nei confronti del premier israeliano. Lo stesso inquilino della Casa Bianca aveva definito (pubblicamente) con linguaggio da caserma il boss del Cremlino (“son of a bitch”).

Un Pontefice ha sdoganato un termine da bar, di quelli di periferia, quelli di una volta, frequentati da ragazzacci e sfaccendati, con i mozziconi di sigarette che tracimavano dai posaceneri in parte al biliardo, i bicchieri unti, il pavimento sozzo e dietro al banco una virago che avrebbe fatto scappare anche una pattuglia di marines.

A un boomer vien quasi da sorridere, parole del genere, se pronunciate in famiglia, ti facevano guadagnare uno scappellotto o almeno una reprimenda. A scuola erano passibili di nota sul registro (e un voto in meno in condotta, oggi invece te ne danno uno in più se spari in faccia alla prof).

Ma se fare i sepolcri imbiancati era ipocrita 40 o 50 anni fa, figuriamoci oggi. Si registrano i fatti e lo scorrere del tempo. Tutto qui. Piuttosto è interessante, leggendo Wikipedia, scoprire che per Freud la fase anale consiste nel secondo periodo di sviluppo del bambino, accade dopo la fase orale e precede la fase fallica. Tradotto (pensando ai potenti): un tempo erano le chiacchiere, oggi è la parolaccia, domani si passerà direttamente alle vie di fatto. Il direttore, Pier Luigi Pellegrin.