La sindrome degli amori passati, un film di Ann Sirot e Raphaël Balboni. Commedia frizzante e intelligente, un racconto ironico e profondamente umano

La-sindrome-degli-amori-passati_web La sindrome degli amori passati al cinema con Wanted

La nuova commedia di Ann Sirot e Raphaël Balboni arriva al cinema

La sindrome degli amori passati (The (ex)perience of love), è la nuova commedia di Ann Sirot e Raphaël Balboni (La folle vita), al cinema dal 5 settembre. Commedia frizzante e intelligente, un racconto ironico e profondamente umano che si interroga sull’intricato intreccio tra amore, sesso e famiglia.

Sandra (interpretata da Lucie Debay) e Rémy (Lazare Gousseau) non riescono ad avere figli: il luminare a cui si rivolgono diagnostica alla coppia la “sindrome degli amori passati”, una bizzarra malattia che può essere guarita solo andando a letto ancora una volta con ogni amante che si ha avuto in passato. La coppia, inizialmente non troppo convinta, mette in atto il suggerimento del medico, con esiti davvero imprevedibili…

Dopo il successo del primo lungometraggio La folle vita, portato in Italia da Wanted la scorsa estate, la coppia belga di registi torna al cinema con una storia che mette al centro il rapporto di coppia da una nuova prospettiva: «Con questo nuovo progetto abbiamo cercato di esplorare la sessualità “al di fuori” della coppiacommentano Ann Sirot e Raphaël Balboni Che si tratti di fantasie o di espressioni aperte, tutte le coppie si confrontano con aspirazioni esterne e la gestione del desiderio e dell’attrazione è un tema molto vasto in ogni relazione amorosa. Abbiamo quindi messo Rémy e Sandra in una situazione in cui devono programmare un’intera serie di infedeltà che li riporta alla loro vita amorosa passata. Abbiamo così preso due pilastri dell’eteronormatività, l’esclusività e la riproduzione, e li abbiamo messi l’uno contro l’altro. Se Rémy e Sandra vogliono un figlio insieme, dovranno prima andare a vedere altrove».

Note di regia

La sindrome degli amori passati è un racconto farsesco che si interroga sull’intricato intreccio tra amore, sesso e famiglia.
Nelle nostre precedenti creazioni abbiamo esplorato vari temi legati alla coppia: prima la gelosia in Domestic Tale, poi i litigi d’amore in Lucha Libre. In With Thelma abbiamo disturbato il funzionamento della routine quotidiana di una coppia introducendo nella loro vita un bambino di tre anni, mentre nel nostro lungometraggio La folle vita è stata la demenza di un genitore a mettere alla prova una coppia.
Con questo nuovo progetto abbiamo cercato di esplorare la sessualità “al di fuori” della coppia. Che si tratti di fantasie o di espressioni aperte, tutte le coppie si confrontano con aspirazioni esterne e la gestione del desiderio e dell’attrazione è un tema molto vasto in ogni relazione amorosa.
Abbiamo quindi messo Rémy e Sandra in una situazione in cui devono programmare un’intera serie di infedeltà che li riporta alla loro vita amorosa passata. Abbiamo così preso due pilastri dell’eteronormatività, l’esclusività e la riproduzione, e li abbiamo messi l’uno contro l’altro. Se Rémy e Sandra vogliono un figlio insieme, dovranno prima andare a vedere altrove. E una volta giunti, alla fine, a un punto in cui la loro relazione è in crisi, si riorganizzano verso l’essenziale, ciò che hanno perso e che ora vogliono riaccendere più di ogni altra cosa: il piacere di vivere insieme, di stare in quella sfera specifica che è la loro relazione, in breve, il loro amore.

Un’assurda premessa scientifica

Come in Hibernatus, volevamo partire da un’assurda premessa scientifica per innescare una riflessione sulla sessualità e la riproduzione, utilizzando la commedia come sfondo. Volevamo seguire Rémy e Sandra in questa avventura incongrua. Scoprendo attraverso una serie di ex partner una serie di variazioni sullo stesso tema. Dato che anche gli ex hanno sviluppato un proprio sistema all’interno della coppia in cui sono attualmente coinvolti, per mettere in discussione il modo in cui affrontiamo collettivamente il progetto di avere un figlio, trasformando spesso la nostra prole in un trofeo, in uno strumento di riconoscimento sociale o in un elemento da aggiungere al proprio quadro della vita perfetta.

Speriamo e abbiamo l’ambizione di far ridere il pubblico di fronte alle illusioni e ai tabù che strutturano il modo in cui funzioniamo collettivamente. Oltre ad esplorare con umorismo i diktat che ci spingono verso un modello monoculturale monofamiliare che inibisce la nostra creatività, per poter reinventare il nostro modo di vivere insieme.

Come nei nostri progetti precedenti, eravamo intenzionati a sviluppare una specifica espressione formale a sostegno della storia e a rafforzare la comicità attraverso la stilizzazione visiva. Nella struttura del film, abbiamo creato uno spazio con uno status narrativo piuttosto particolare, che si discosta leggermente dal resto del naturalismo del film. Le scene che si svolgono nella stanza degli ex e le scene sessuali metaforiche rappresentano lo spazio mentale dei personaggi, i territori interiori inesplorati che Sandra e Rémy stanno per aprire e scoprire. In queste scene, la sessualità è sempre rappresentata in modo simbolico, giocando a nascondino e a dissimulazione con gli ambienti, con il movimento. La nudità è affrontata in modo umile e giocoso: il corpo nel suo stato più semplice, un corpo il cui scopo è muoversi, inventare, ridere.

La trama de La sindrome degli amori passati

Rémy e Sandra non riescono a concepire un figlio perché, come rivela loro un terapeuta, soffrono della “sindrome degli amori passati”. Per guarire, hanno una sola soluzione: devono andare a letto ancora una volta con ognuno dei loro precedenti amanti…