OH, CANADA: i tradimenti, è il nuovo film di Paul Schrader. Un cumulo di menzogne, fughe e verità svelate. Il racconto di una vita nascosta al cinema
Un viaggio nel cuore di Leonard Fife
Oh, Canada, tratto dal romanzo semi-autobiografico I Tradimenti di Russell Banks, è il nuovo film di Paul Schrader. Il regista torna con un’opera intensa e introspettiva. Il film racconta la vita di Leonard Fife, interpretato da un magnetico Richard Gere. L’uomo, documentarista di successo, è arrivato al termine dei suoi giorni. Decide così di raccontare senza filtri una vita fatta di decisioni difficili, bugie e fughe.
Leonard, che da giovane (interpretato da Jacob Elordi) disertò la leva durante la guerra del Vietnam rifugiandosi in Canada, si trova ora a Montreal, malato e vicino alla fine.
Durante un’intervista concessa ai suoi ex studenti, con la moglie Emma (Uma Thurman) ad ascoltare, emergono verità nascoste sul suo passato. Vengono fuori le sue relazioni e le scelte che lo hanno definito come uomo e professionista. Schrader costruisce un mosaico temporale tra passato e presente, esplorando gli anni Sessanta e il fermento culturale e politico di un’America segnata dalla guerra.
Un film multistrato e visivamente innovativo
La narrazione alterna momenti del presente, con l’intervista a Leonard, a flashback che svelano i capitoli più controversi della sua vita. Schrader si avvale di tecniche visive uniche: scene a colori vividi per il presente, ricordi in bianco e nero, e momenti chiave in tonalità rosso-arancio ispirate a Bergman.
La scelta di due attori per interpretare Leonard nei diversi periodi della sua vita dona ulteriore profondità al personaggio. Jacob Elordi cattura la grinta e l’irrequietezza del giovane Leonard, mentre Gere infonde gravitas e vulnerabilità al personaggio in età avanzata. Uma Thurman, nei panni di Emma, rappresenta il contrappeso emotivo e morale, ascoltando con compostezza le rivelazioni del marito.
Con una colonna sonora a cura di Phosphorescence e una scenografia che cattura fedelmente l’atmosfera degli anni ’60, Oh, Canada è un ritratto complesso e avvincente di un uomo e di un’epoca.
Schrader, fedele al suo stile, ci regala una riflessione intima e universale sul peso delle scelte, la ricerca della redenzione e il bisogno di verità prima della fine.
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