Oscar Pistorius sarà in libertà vigilata fino al 2029, anno in cui la sua condanna scadrà. L’ex atleta paralimpico andrà a casa dello zio.
Oscar Pistorius fuori dal carcere
Pistorius è stato rilasciato oggi, dopo essere stato per 9 anni in carcere per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp. L’ex atleta paralimpico e olimpico,uccise la giovane modella con 4 colpi d’arma da fuoco, sparandole dalla porta chiusa del bagno. Il giorno in cui la donna, di 29 anni, venne uccisa, era il giorno di San Valentino del 2013.
Da oggi, dunque, Pistorius sarà in libertà vigilata e lo resterà sino al 2029, anno in cui scadrà la sua condanna. L’uomo vivrà nella casa dello zio, Arnold Pistorius, in una grande villa con piscina e campo da tennis situata in un luogo esclusivo della capitale del Sud Africa, Pretoria. Pistorius dovrà frequentare corsi e laboratori sulla violenza di genere e sulla gestione della rabbia. Avrà il divieto di bere alcolici e di rilasciare interviste.
Le parole della madre di Reeva, June
June, la madre della giovane donna uccisa, ha fatto sapere, tramite l’avvocato di famiglia, che: ‘Non puo’ esserci giustizia se la persona che ami non tornerà mai più, e nessuno sconto di pena o tempo riporterà Reeva indietro. Siamo noi quelli che scontano davvero“.
June Steenkamp ha poi aggiunto che ha un unico desiderio, ovvero quello di poter vivere in pace, senza invadenza dei media che già in passato avevano aumentato il dolore della famiglia. Infatti, proprio a causa di questo, la famiglia Steenkamp fu costretta a cambiare casa e quasi si ridusse sul lastrico a causa delle ingenti spese legali sostenute.
La condanna di Oscar Pistorius
Nel 2014, Oscar Pistorius, fu condannato per omicidio colposo con una pena in carcere di cinque anni. Fini ai domiciliari a casa dello zio, ma nello stesso anno la corte suprema d’appello annullò la prima sentenza e dichiarò Pistorius colpevole di omicidio volontario. I motivi furono i seguenti: l’atleta poteva prevedere la possibilità di uccidere sparando. Così nel 2016 fu condannato a 6 anni di carcere, meno della metà del minimo della pena richiesta dalla procura. Nel 2017, sempre la Corte Suprema, ammise che la sentenza era “Incredibilmente clemente” e condannò Pistorius a 15 anni, scontando il tempo già trascorso in carcere. Lo scorso novembre una nuova decisione, ossia quella di concedergli la libertà vigilata.