Plaza Suite di Neil Simon, con Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio al Teatro Manzoni di Milano sino al 27 ottobre
Scenografia, semplice ma raffinata
“Ah, se queste pareti potessero parlare…!” quante volte l’abbiamo sentito dire o l’abbiamo pensato noi stessi. Beh, Neil Simon l’ha fatto: ha fatto parlare una stanza; una suite dell’Hotel Plaza. Ma qui nel titolo ad essere “protagonista” è una suite (simbolo di successo e appagamento sociale). E le suite, si sa, ne hanno viste di tutti i colori, ma non ne possono parlare; a meno che… non si stia in teatro; dove per loro possano parlare le persone che le hanno abitate. Ma soprattutto che queste persone siano interpretate da attori dal nome sinonimo di bravura e garanzia; come, del resto, quello dell’autore (Simon è l’autore moderno più rappresentato nel mondo.). Corrado Tedeschi e DeboraCaprioglio interpretano tre coppie (diverse), in tre situazioni (diverse), in una suite (la stessa) di un hotel considerato come l’Olimpo: la dimora degli Dei. Lusso, agi, benessere che tuttavia non impediscono imbarazzi, problemi, inciampi. Qui tre coppie diverse, tre problemi di coppia diversi con un unico filo conduttore: una stanza dell’Hotel Plaza di New York.
Stanza 719 del Plaza Hotel di New York, la vera protagonista della commedia
Il primo episodio rappresenta la crisi della coppia che sfocia nel tradimento e nella separazione. I due coniugi si ritrovano nella stessa Suite della loro luna di miele e tentano di rianimare il matrimonio ormai definitivamente spento. Nel secondo episodio la coppia protagonista è clandestina, due vecchi compagni di classe: lui famoso produttore, lei felice “mogliettina-modello” e la stanza è sempre il luogo del loro ritrovo dopo anni. Il terzo episodio è il più esilarante. Una coppia, logorata dal tempo, che tenta di convincere la figlia a sposarsi. Ma il giorno fissato per celebrare le nozze, la promessa sposa si chiude in bagno e non vuole uscire.
In una commedia rappresentare l’inciampare di una qualunque persona può già far sorridere, ma se questi inconvenienti li vive chi non avremmo mai pensato ne fosse vittima la situazione diventa esilarante. Dietro il puro e alto divertimento assicurato dalle commedie di Simon c’è sempre la dura verità della vita. Una durezza che la saggezza popolare combatteva con il saggio detto: “Canta che ti passa”. Simon sembra dirci invece: “Ridi, ridi, ridi… che ti passa!”.
Tensioni e dinamiche familiari universali
Tutti e tre gli episodi, sebbene diversi, mettono in luce le tensioni e le dinamiche familiari universali, regalando risate sincere al pubblico.
La regia di Ennio Coltorti tiene alta l’attenzione degli spettatori, intrecciando abilmente passato e presente. Questa commedia, scritta nel 1969, rimane estremamente attuale. Neil Simon, con la sua arguzia, permette al pubblico di riconoscersi nelle tre situazioni, dimostrandosi un maestro nel raccontare le dinamiche familiari e le debolezze umane. I dialoghi brillanti e le battute mai volgari puntano tutto sui tempi comici e sul talento degli attori.
La commedia non solo fa ridere, ma induce il pubblico a riflettere, mostrando come in uno specchio la nostra vita quotidiana. La maestria di Neil Simon nel descrivere queste situazioni, che nonostante siano state scritte oltre cinquant’anni fa, risultano ancora attuali, è uno dei grandi meriti di questo testo.
Plaza Suite è una commedia vivace che mescola umorismo, introspezione e notevole talento attoriale. La versatilità di Tedeschi e Caprioglio risplende nella loro abilità di incarnare ruoli differenti nei tre episodi, mostrando una padronanza scenica impeccabile.
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