SUPPLICI, tre repliche dello spettacolo al Teatro Menotti dall’8 al 10 marzo. Un’interpretazione magistrale della tragedia classica di Euripide, regia di Serena Sinigaglia.
SUPPLICI al Teatro Menotti di Milano
In scena dal’ 8 al 10 marzo al Teatro Menotti “SUPPLICI”, un’interpretazione magistrale della
tragedia classica di Euripide per la regia di Serena Sinigaglia e con Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez
Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Virginia Zini, Sandra Zoccolan, Debora Zuin.
Nella tragedia Le Supplici, scritta da Euripide e rappresentata per la prima volta tra il 423 e il 421
a.C., un gruppo di donne di Argo, madri dei guerrieri argivi morti nel fallito assalto a Tebe (quello
raccontato da Eschilo nei Sette contro Tebe), si riunisce presso l’altare di Demetra ad Eleusi per
supplicare gli ateniesi di aiutarle a dare degna sepoltura ai figli, poiché i tebani negano la
restituzione dei cadaveri. Il re ateniese Teseo, grazie all’intercessione della madre Etra, decide di
aiutarle. Quando un araldo tebano giunge per intimare a Teseo di non intromettersi negli affari di
Tebe, invano Teseo tenta di indurre l’araldo all’osservanza della propria legge che impone di
onorare i morti, ingaggiando con lui un dialogo nel quale il re difende i valori di democrazia,
libertà, uguaglianza di Atene, contrapposti alla tirannide di Tebe. L’accordo non viene trovato e la
guerra tra le due città è inevitabile, e viene vinta da Atene, con la conseguente restituzione dei
cadaveri. Il re di Argo Adrasto, che accompagna le madri, si incarica di celebrare i caduti con un
discorso. Il corteo con i corpi dei capi argivi caduti entra così in scena; Adrasto recita l’elogio di
ciascuno di essi, quindi si procede al rito funebre. Per volontà di Teseo il rogo di Capaneo è
allestito separatamente dagli altri, al fine di onorare diversamente l’eroe colpito dal fulgore di
Zeus; Evadne, moglie di Capaneo, non regge alla commozione e, per riunirsi al marito, si getta sul
rogo in fiamme. Mentre i figli dei caduti sfilano con le ceneri dei propri cari, finalmente sepolti, ex
machina compare Atena, che fa impegnare con un giuramento solenne Teseo e Adrasto a
un’eterna alleanza fra Atene e Argo.
A partire dal testo originale di Euripide
A partire dal testo originale di Euripide, la drammaturgia curata da Serena Sinigaglia e Gabriele
Scotti ha rielaborato la nuova traduzione realizzata appositamente da Maddalena Giovannelli e
Nicola Fogazzi. Tra gli interventi, si segnala l’inserimento in forma mimetica di brani di altri autori,
tra cui Emil Cioran, Nicolò Machiavelli e Platone, con un risultato complessivamente compatto e
potentemente significante. La regia ha previsto inoltre una riduzione a sole 7 attrici che
interpretano nei diversi momenti le madri, il coro e i vari personaggi.
Diverse altre professionalità hanno concorso a comporre la struttura dello spettacolo, tra cui
Francesca Della Monica per i cori e l’elaborazione dei canti, Alessio Romano per i movimenti
coreografici, Lorenzo Crippa per il sound design e le musiche originali e Alessandro Verazzi per il
disegno luci.
Spettacolo vincitore del Premio Hystrio Twister 2023 e Premio della critica ANCT 2022.
Note della regista
«Amo i classici da sempre: con essi imparo cos’è il teatro e cos’è l’essere umano.
Con i contemporanei imparo a conoscere la realtà presente e l’epoca in cui vivo.
Insomma, classico e contemporaneo si riguardano, si specchiano l’un con l’altro, si nutrono a
vicenda. Come tradizione e innovazione.
Da anni voglio affrontare “Le supplici” di Euripide: adesso è arrivato il momento di farlo.
Il crollo dei valori dell’umanesimo, il prevalere della forza, dell’ambiguità più feroce, il trionfo del
narcisismo e della pochezza emergono da questo testo per ritrovarsi intatti tra le pieghe dei giorni
stranianti e strazianti che stiamo vivendo.
È incredibile quanto una scrittura che risale al 423 a.C. risuoni chiara e forte alle orecchie di un
cittadino del terzo millennio.
La democrazia ateniese fa acqua da ogni parte, contraddice i suoi stessi valori, è populismo che
finge di affermare i sacri valori della libertà. È manipolazione a tratti persino grossolana, si chiama
democrazia ma assomiglia troppo ad un’oligarchia. Sembra lo strumento migliore per scansare le
responsabilità e restare ad ogni costo sempre e comunque impuniti. È la legge del più forte, anche
se apparentemente garantisce spazio e parola a tutti.
Le supplici
Le supplici sono le sette madri degli eroi uccisi presso le porte di Tebe. Giungono ad Atene per
implorare Teseo: recuperi i cadaveri dei vinti, dei figli uccisi, a costo di fare guerra a Tebe che non
li vuole restituire.
Tebe sotto la tirannide di Creonte, Atene sotto la democrazia di Teseo. Ancora una volta una
stranezza: può essere la democrazia in mano ad una persona sola? Non è una contraddizione in
termini?
Il discorso tanto caro a Euripide, che parla di pacifismo e amore tra i popoli, di dolore e di pietà di
queste madri che hanno perso i figli, di un intero paese che ha perso i propri eroi, si intreccia con
un sottile ragionamento politico, capace di rendere questa tragedia un unicum per l’antichità.
Sette madri, sette attrici: Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia
Senesi, Virginia Zini, Sandra Zoccolan, Deborah Zuin.
Queste attrici straordinarie, a cui mi lega un lungo sodalizio artistico, interpreteranno dunque il
coro delle supplici e saranno anche, di volta in volta, i diversi personaggi della tragedia: Teseo,
l’araldo tebano, Etra, Adrasto, il messaggero, il coro dei bimbi, Atena.
Un rito funebre che si trasforma in un rito di memoria attiva, un andare a scandagliare le ragioni
politiche che hanno portato alla morte i figli e più in generale alla distruzione dei valori
dell’umanesimo. Che siano le donne a compiere questo viaggio di ricostruzione e conoscenza mi è
parso necessario e naturale».
TEATRO MENOTTI
Via Ciro Menotti 11, Milano – tel. 0282873611 – biglietteria@teatromenotti.org
ORARI BIGLIETTERIA
Dal lunedì al sabato dalle ore 14.00 alle ore 18.30, dalle 19.00 alle 20.00 solo nei giorni di
spettacolo
Domenica ore 14.30 | 16.00 solo nei giorni di spettacolo
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