Teatro Franco Parenti: due spettacoli unici che esplorano i temi della diversità, dell’identità e dell’inclusione attraverso il linguaggio teatrale. (H)amleto e Diario di un brutto anatroccolo

diario-di-un-brutto-anatroccolo-3-foto-di-Eliana-Manca-1024x683 Teatro Franco Parenti: due spettacoli per diversità e inclusione

Teatro e inclusione: due spettacoli imperdibili al Teatro Franco Parenti

Il Teatro Franco Parenti ospita due spettacoli unici che esplorano i temi della diversità, dell’identità e dell’inclusione attraverso il linguaggio teatrale. (H)amleto e Diario di un brutto anatroccolo, in scena rispettivamente l’11 e 12 febbraio e il 15 e 16 febbraio, offrono un’esperienza teatrale arricchita da dispositivi di accessibilità, rendendo il teatro un luogo davvero aperto a tutti.

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(H)amleto: Shakespeare rivisitato

Lo spettacolo (H)amleto, in scena l’11 e il 12 febbraio, è una rivisitazione originale dell’opera di William Shakespeare. Il testo, scritto da Fabrizio Tana, autore con sindrome di Down, offre una prospettiva innovativa e intensa sul celebre dramma. La messa in scena di Factory Compagnia Transadriatica combina teatro e accessibilità, con dispositivi audio dedicati a persone cieche o ipovedenti, che potranno ascoltare un’introduzione prima dello spettacolo e un’audiodescrizione appositamente realizzata per tutta la durata della rappresentazione.

La regia di Tonio De Nitto e Fabio Tinella porta in scena un Amleto interiore, in cui il protagonista affronta le proprie ossessioni e la difficoltà di distinguere tra realtà e immaginazione. Una drammaturgia unica che si allontana dalle tradizionali trasposizioni shakespeariane per offrire un punto di vista innovativo e profondamente umano.

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Diario di un brutto anatroccolo: una fiaba per tutti

Dal 15 al 16 febbraio andrà in scena Diario di un brutto anatroccolo. Lo spettacolo è ispirato alla fiaba di Andersen, ed ha ottenuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale. La produzione, curata da Factory Compagnia Transadriatica, utilizza il teatro e la danza per raccontare un viaggio di formazione alla scoperta di sé stessi e dell’accettazione della diversità.

Particolarmente attento all’inclusione, lo spettacolo prevede dispositivi specifici per bambini neurodivergenti o nello spettro autistico, tra cui cuffie antirumore, occhiali oscuranti e giochi per lo stimming. Inoltre, saranno disponibili materiali di supporto come sinossi in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) e social story, per facilitare la comprensione e la partecipazione di tutti.

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Accessibilità e inclusione al centro

Grazie alla collaborazione con ArteVox, entrambi gli spettacoli offriranno esperienze accessibili a un pubblico con disabilità, un’iniziativa rara nelle sale teatrali italiane. Factory, attiva dal 2016, promuove un teatro sociale d’arte, con la presenza nel suo staff di artisti con disabilità, contribuendo alla creazione di un teatro più aperto e inclusivo. Informazioni e Biglietti: