I conti della spesa

La commedia inizia con la signora Matilde che fa i conti con Lucia, la serva di casa, per il resto della spesa. Anche se i conti non tornano, la signora sorvola sulla questione, ma fa la sua comparsa il marito, il signor Felice Pastorino, che corregge il computo e inventa delle scuse che costringono Lucia a tirare fuori i soldi di propria tasca per far quadrare i conteggi.

La figlia da maritare

Della famiglia fa parte anche la figlia, Amalia, ancora da maritare. Felice vorrebbe che la figlia si sposasse con il proprio cugino, Alessandro Raffo, un commerciante quarantenne, benestante, di Sampierdarena. Ma Amalia è contraria e addirittura mostra disprezzo per Alessandro. Lei, infatti, è innamorata del giovane Eugenio, vicino di casa andato in America a cercare fortuna dopo che Felice gli ha rifiutato la mano della figlia, perché poco abbiente.

Matrimonio di interesse

Felice annuncia alla figlia che verrà a pranzo il cugino Alessandro Raffo e Amalia confida alla madre tutta la sua amarezza per il matrimonio di interesse a cui il padre la sta costringendo. In casa entra il proprietario dei muri, Isidoro Grondona, che annuncia l’imminente arrivo di Eugenio. Entra poi Eugenio, che subito saluta Amalia, accompagnato dal figlio del suo capo, Manuel Aguirre, un ricco commerciante argentino con una brillante personalità, che è venuto a Genova per sbrigare un affare, per il quale chiede subito una consulenza a Felice. Appena arriva il cugino Alessandro, tutti se ne vanno, a parte Felice, mentre Amalia fa finta di sentirsi poco bene per non pranzare con l’odiato promesso sposo.

Accordo matrimoniale

Dopo il pranzo, Felice e Alessandro discutono sulla dote e si accordano per 200.000 lire. Quindi Manuel ed Eugenio raggiungono Felice per parlare dell’affare: l’acquisto di un bastimento da carico per il quale chiedono la mediazione di Felice (subito allettato dal possibile guadagno), data la sua grande esperienza in materia. Terminato il colloquio d’affari, Eugenio chiede la mano di Amalia a Felice, che la rifiuta nuovamente, anche perché ciò significherebbe separarsi dalla figlia, che andrebbe a vivere in Argentina. Manuel chiede di parlare da solo con Felice, per cercare di convincerlo a cedere, ma questi continua a trovare mille scuse per non dare la figlia in sposa ad Eugenio. Felice, alla fine, comunica la sua scelta alla figlia e alla moglie, che si intristiscono. Inoltre, riesce a contrattare con il cugino la riduzione della dote a 100.000 lire.

Fuga in Riviera

Isidoro informa Felice che la figlia è scappata con Eugenio in riviera, cosa che rende Felice molto preoccupato e contrariato. Sulla scena compare Manuel, che annuncia che l’affare si è concluso bene. Isidoro, a questo punto, rivela a Felice che la figlia è nell’appartamento accanto; Manuel dice che la “casa Aguirre”, di cui lui è l’erede, avrà bisogno di una persona di fiducia sul posto, per cui Eugenio può rimanere a lavorare a Genova. A questo punto niente si oppone alle nozze e Felice è contentissimo di acconsentire, a patto che si uniscano i due appartamenti contigui per realizzare un unico appartamento e che le spese dell’apertura nel muro siano a carico del proprietario, Isidoro Grondona.

PIGNASECCA E PIGNAVERDE
con Tullio Solenghi
di Emerico Valentinetti

commedia in due atti di Tullio Solenghi e Margherita Rubino

regia Tullio Solenghi
progetto scenografico Davide Livermore
e con Claudia Benzi, Laura Repetto, Matteo Traverso, Stefano Moretti, Roberto Alinghieri, Mauro Pirovano, Stefania Pepe 

SPETTACOLI15-16-17-18 aprile h. 19:30 / 19 aprile h. 20:30 BIGLIETTI www.teatrocarcano.com
Poltronissima Euro 38,00 / ridotto Euro 27,00
Poltrona / Balconata Euro 30,00 / ridotto Euro 24,50TEATRO CARCANO corso di Porta Romana, 63 – 20122 Milano
info@teatrocarcano.com | www.teatrocarcano.com
 
UFFICIO STAMPA TEATRO CARCANO
Cristiana Ferrari M 3337357510 ufficiostampa@teatrocarcano.com 

Di Stefano